Anche a Modena proteste contro il Decreto Sicurezza e a fianco degli ultimi denunciati.
Il presidio organizzato il 27 giugno in piazza Grande, non si è fermato solo a quello. Presenti anche militanti Pro Palestina e cittadini contro la Guerra, in particolare il conflitto Israele-Iran.
Dagli interventi che si sono susseguiti, il chiaro richiamo alla ultima relazione della Corte di Cassazione che si è dichiarata contro il Decreto Sicurezza, perché illegittimo e incostituzionale, proprio per i contenuti repressivi messi in opera.(1)
E non è un caso, ma diretta conseguenza di questo, che in questi ultimi giorni sono stati notificati a diversi militanti, lavoratori e sindacalisti Si Cobas, l’apertura delle indagini per il picchetto allo snodo logistico di Rubiera (RE) in occasione dello sciopero generale dell’11 aprile.
Quel giorno, in solidarietà con la Palestina, decine di lavoratori e studenti hanno rallentato il transito di automezzi della Maersk, multinazionale danese della logistica, responsabile di trasportare componenti di armamenti per Israele (2).
Curioso però che proprio la Maersk, colosso della logistica mondiale sotto attacco dai militanti in tutta Europa e non solo, ha deciso di sospendere temporaneamente le spedizioni verso gli insediamenti israeliani, segnando di fatto un altra vittoria per il movimento internazionale di boicottaggio. (3)
Non la pensa così la Direzione del colosso marittimo danese Maersk che immediatamente ha dichiarato che la sua è solo una temporanea sospensione degli scali delle navi nel porto israeliano di Haifa. Questa decisione, ha dichiarato in un comunicato, è stata presa “dopo aver analizzato attentamente i rapporti sui rischi di minaccia relativi al conflitto in corso tra Israele e Iran, in particolare i potenziali rischi di scali nei porti israeliani e le relative implicazioni per la sicurezza dei nostri equipaggi”.
Il che significa, come sottolineato dagli attivisti, che questa è solo una parte della battaglia.
“Il vero obiettivo rimane fermare completamente il commercio di armi e componenti bellici verso Israele, un compito che richiede un impegno costante e globale”.
“Per sostenere in maniera indisturbata lo sforzo bellico e le politiche antipopolari che lo accompagnano – cita una nota del Federazione Giovani Comunisti, Giovani Palestinesi Italiani e Cobas – il governo approfondisce la spirale repressiva. Il DL Sicurezza non è che l’ultimo tassello di un processo più lungo, che ha visto protagonisti anche i partiti del centrosinistra, volto a restringere progressivamente gli spazi di dissenso e criminalizzare chi si oppone alle politiche criminali dei padroni. (…) Oggi rilanciamo la lotta contro il governo Meloni, le politiche del riarmo e la complicità italiana nel crimine di genocidio. Siamo dalla parte giusta della storia”.(4)
Un presidio in piazza Grande, che non ha dimenticato di esprime la sua solidarietà anche ad Enrico Semprini, sindacalista Si Cobas, che si trova costretto agli arresti domiciliari per aver preso parte ad iniziative legate alla lotta No Tav e di solidarietà operaia.
LINK
1 – https://alkemianews.it/2025/06/28/contro-il-decreto-sicurezza/
2 – https://www.reggionline.com/cobas-bloccano-terminal-ferroviario-rubiera/
4 – https://www.instagram.com/p/DLQAdPCKfZl/?igsh=MXFuYmF5dzdsbHBhYw==