Il “comitato NO Bretella SI mobilità sostenibile” (1) si è riunita a Marzaglia di Modena il 1 novembre, per chiedere di non cominciare la deforestazione lungo il tratto previsto per la realizzazione del prolungamento dell’autostrada A22 del Brennero nel tratto A22 Campogalliano – Sassuolo.
Da anni seguiamo questo progetto e fiumi di parole (2) e convegni (3) si sono svolti su questo argomento, ma oggi sembra che comincino proprio i temuti espropri e gli interventi tecnici che porteranno alla devastazione del territorio. Tra cui anche l’Oasi del Colombarone (4), presso la frazione di Magreta, sotto la quale si pensa di far passare il tratto autostradale.

Un progetto, quello del prolungamento dell’autostrada del Brennero, che sembra si stia avviando, all’insaputa degli stessi cittadini coinvolti, comuni e regione. Ma soprattutto, nonostante la Commissione Europea abbia bocciato prelazione e progetto finanziario.
A spiegarlo sono stati i militanti del comitato che da anni denunciano l’inattendibilità del progetto sotto multi punti: da quello ambientale, a quello tecnico riguardate logistica delle merci, viabilità, come per quello economico.
Infatti sono stati dichiarati incompatibili, dalla commissione Europea, sia il diritto di prelazione (ad Autobrennero Spa) sia per le modalità di effettuazione della gara volta all’affidamento delle nuove concessioni autostradali.
Per non parlare poi della sostenibilità finanziaria, per la quale, attualmente non esiste un valido PEF (Piano economico finanziario) concordato col Ministero.
“Si noti bene – informa il comitato in un suo comunicato – che anche la Legge italiana 193/2024 obbliga a non affidare le concessioni scadute o in scadenza facendo ricorso alla finanza di progetto. Perciò la domanda al ministro Salvini e ad Autobrennero Spa è la seguente: perché hanno costruito un bando di gara che già in partenza si sapeva illegittimo?”
Autobrennero Spa, infatti, potrà essere parte integrante del progetto solo ed esclusivamente se sarà rinnovata la gestione dell’A22. Ciò che non è stato ancora attualmente definito.
Un altro ostacolo riguarda la AutoCS Spa, società concessionaria della costruzione della Bretella, partecipata al 51% da Autobrennero, di cui è parte anche la Pizzarotti spa che ha comunicato di voler iniziare i lavori che, in realtà, andrebbero invece impediti. Un’azione che coinvolgerà da subito, la distruzione di 4 km di siepi, 10 ettari di bosco, 174 alberi di cui 4 di pregio, sul tracciato della Bretella.
Andrebbero bloccati “soprattutto perché “non ci risulta che AutoCS Spa – dichiara Mauro Sentimenti del Comitato – abbia mai comunicato pubblicamente di aver raggiunto a tale scopo, un accordo col Ministero Infrastrutture dopo aver richiesto di rinegoziare il vecchio PEF ritenuto insostenibile”.
E’ chiaro infatti che, senza la revisione del PEF, che ricordiamo attualmente prevede un aumento di costi da 422 milioni di euro a oltre 700 milioni, AutoCS Spa non potrà garantire il completamento e la gestione della Bretella.
Il che significa che ogni azione sul territorio, che effettuerà nei prossimi giorni, “potrebbero esserci gli estremi per denunce relative al reato di danneggiamento/alterazione ambientale realizzata senza valido titolo”.
C’è un’altra interessante questione che riguarda l’aspetto finanziario della Pizzarotti spa. A spiegarlo è proprio Mauro Sentimenti del Comitato:
“Pizzarotti spa, ha il 14% della AutoCS Spa e con i suoi soci, in questo momento è in forte indebitamento. Si parla di 1 miliardo e 800 milioni con gli altri creditori. In questo momento, con la regia del Tribunale di Bologna, Pizzarotti spa sta tentando, con un procedimento che si chiama di negoziazione, di concordare con i creditori un rientro”.
Allora il dubbio della motivazione per cui la comunicazioni di inizio lavori non sia arrivata dalla AutoCS, sembra ovvia: in questo momento alla Pizzarotti, serve comunicare ai suoi possibili finanziatori che è in procinto di iniziare a lavorare su un’opera di questo valore economico, valorizzando così, al tempo stesso, la sua stessa situazione economica e la sua immagine di affidabilità, nei confronti dei suoi stessi creditori.
Ancora una volta, questo nuovo stato d’avanzamento della realizzazione di questo scempio di progetto, ha evidenziato ancor più, come la finanza e l’industria, consideri l’ambiente un bene gratuito e strumento di accumulazione economica e di profitto (5). Un bene distruggibile e consumabile senza limiti, ovvero senza valutare o considerare che è un bene non infinito e rigenerabile nel breve periodo, ma soprattutto, un bene che dovrebbe essere tutelato per le generazioni future.
LINK
1 – https://www.facebook.com/NoAllaBretellaCampogallianoSassuolo/?locale=it_IT
2 – https://alkemianews.it/?s=bretella
3 – https://www.alkemia.com/NotizieModena/QualemobilitàtraSassuoloeCampogalliano/tabid/1476/Default.aspx
4 – https://www.visitformigine.it/loasi-di-colombarone/
5 – https://www.alkemia.com/editoriale/Laghiaiaèunaffaresporco/tabid/849/Default.aspx


