Nel sedicesimo giorno di aggressione alla Striscia di Gaza, continuiamo, con la vita nel cuore della morte, il lungo viaggio alla ricerca di un luogo sicuro dentro o fuori la nostra casa.
“Questa sono io, Yasmine!” *
23 ottobre 2023
Sapete, dopo aver ricevuto messaggi che ci intimavano di lasciare le nostre case per dirigerci verso il sud, credevamo che il sud fosse davvero un luogo sicuro!
Ma dopo esserci diretti a sud, abbiamo scoperto che per noi non c’è davvero alcun posto sicuro a Gaza!
Siamo degli obiettivi per questa occupazione fascista, ovunque ci troviamo.
Abbiamo quindi deciso di tornare a casa, dicendoci l’un l’altro: “Siamo morti, ad ogni modo. Meglio morire nelle nostre case, almeno le persone sapranno che siamo morti come martiri.
Fuori dalle nostre case, magari moriremo e nessuno saprà che siamo passati per di lì”.
Per questa ragione, siamo tornati a casa. Mio marito, Mohammad, si è sempre preoccupato di tenermi al sicuro in casa. Vuole proteggermi da qualsiasi cosa possa farmi del male. Vedete, Mohammad ed io abbiamo un rapporto forte e speciale. Con il nostro amore reciproco, siamo a malapena sopravvissuti alla perdita di nostra figlia Sofia, appena un mese prima che questo attacco iniziasse. Sofia si è trasformata in un angelo, giorni prima del suo primo compleanno perché gli ospedali di Gaza non avevano attrezzature adeguate per prendersi cura di una bambina nata prematura.
I nostri sforzi non sono bastati a tenerla in vita.
Ora, Mohammad vuole fare tutto quello che può per tenermi al sicuro. Ha pertanto cercato un luogo che pensava fosse il meno pericoloso e ha così deciso che fosse sotto le scale. Mi ha costruito una sicura “Staircase House” (casa sotto la rampa delle scale, ndr) per proteggermi da tutti i razzi di questa brutale occupazione, che possono colpire in ogni momento. Tengo con me una borsa con documenti importanti e un po’ di soldi e ne ho un’altra con indumenti essenziali, sapendo perfettamente che se dovesse succedere un’emergenza e dovessimo andarcene improvvisamente, non porterei nulla di tutto questo! Ma averli semplicemente vicino a me, mi dà un senso di sicurezza.
Sapete come dicono: “dobbiamo metterci al sicuro”. In questo caso non so da cosa metterci in salvo, con queste borse, se perdiamo le nostre case o le nostre famiglie! Dopo rimarrebbe comunque una qualche sicurezza?
Corro per cercare rifugio nella mia casa sicura “sotto le scale”, ogni volta che sento il suono dei missili che cadono, pietrificata all’idea che questo potrebbe essere il momento che porrà fine alle nostre vite! Sebbene io sappia molto bene che se uno qualsiasi di questi missili dovesse finirci addosso, non ci sarà alcun luogo sicuro e anche questa mia piccola casa sicura scomparirà!
Nel ventiduesimo giorno di aggressione alla Striscia di Gaza, continuiamo, con la vita nel cuore della morte…
Qui Yasmine … miracolosamente scampata all’angelo della morte dopo i bombardamenti degli ultimi giorni, come non avevamo mai visto prima.
29 ottobre 2023
Vi avevo raccontato prima della mia casa sicura “sotto le scale”. Vorrei aggiornarvi su questo. Ho lasciato la mia casa tre giorni fa perché non è più sicura. Una casa vicino alla nostra è stata presa di mira e quel bombardamento ha seriamente danneggiato la nostra casa. Ringraziamo Dio che respiriamo ancora. Come un proverbio popolare dice: “in salute ma non persone”!
Oggi, Mohammad, mio marito, è andato a vedere in quali condizioni stesse la nostra casa e i danni causati dall’ultimo bombardamento. Per prima cosa è andato nella cameretta della nostra amata figlia Sofia, la piccola…. del mio cuore. Avevo tenuto i suoi giochi e i suoi vestiti, ma anche i suoi concentratori di ossigeno, che mi hanno regalato alcuni mesi ancora della sua vita…e il diario dei ricordi, che avevo cominciato per lei sin dal primo giorno che aveva iniziato a vivere dentro di me! Avevo continuato ad andare a controllare tutte queste cose ogni giorno e sentire il suo odore attraverso di loro. Oggi, Mohammad non ha trovato più nulla al suo posto! Una finestra distrutta. Sporcizia e sabbia ovunque. Quando siamo scappati da casa, non ho potuto prendere nulla con me, eccetto il suo gioco preferito. Quel giocattolo è sempre con me, anche nei giorni normali, inseparabile da me.
Ho sentito il mio cuore sanguinare quando mio marito mi ha inviato la foto della sua cameretta! L’odore della polvere e di quella da sparo coprivano il profumo di Sofia in quel luogo…i suoi giocattoli sparsi qua e là…e il diario dei ricordi pieno di sporcizia e polvere da sparo! Mi manca Sofia così tanto. Mi manca andare a visitarla e a parlarle. Piango ogni giorno per la nostalgia che ho di lei.
Il pensiero della morte mi ha sempre terrorizzata, ma non più ora, perché forse posso incontrare il mio unico santuario e il mio amore eterno, Sofia, senza paura o dolore…
* Yasmine Ayoub – MHP a UPA (Mental Health Practitioner at United Palestinian Appeal) –
- Esperienze di psicologi sotto l’attacco di Israele a Gaza.
- Traduzione di Carla Gagliardini
Link:
http://alkemianews.it/index.php/2023/10/29/war-on-gaza-cronostoria-massacro/
http://alkemianews.it/index.php/2023/10/29/normalizzando-genocidio-palestinesi/
http://alkemianews.it/index.php/2023/10/16/guerra-a-gaza-la-vendetta-israele/
http://alkemianews.it/index.php/2023/10/26/sangue-sulla-terra-palestina/