DOSSIER “IDRA”: MAFIE RADICATE IN EMILIA ROMAGNA

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Siamo ormai passati dall’infiltrazione al radicamento”. Non lascia dubbi, il nuovo dossier “Idra”(1) sulle mafie in Emilia-Romagna, redatto da “La Banda” di mafiesottocasa (2).

Di mafia, nel nostro territorio praticamente nessuna forza politica, tranne qualche minoranza, ne vuole più parlare. Il problema Mafie è praticamente scomparso da ogni programma elettorale”.

Non lascia spazio a insabbiamenti o superficialità il nuovo dossier presentato da Gaetano Alessi e Sara Donatelli all’iniziativa organizzata dall’associazione culturale L’asino che vola di Modena(3) e coordinata da Marco Cugusi.

Ascolta la registrazione della serata – 3.1 

E’ infatti, Sara Donatelli ad entrare nel merito del dossier, a spiegare che a differenza del precedente, si è cercato di non procedere con l’elenco dei coinvolti nei processi, ma si è puntato a sottolineare la sottovalutazione politica della differenza tra radicamento ed infiltrazione mafiosa nella società emiliano romagnola.

Dobbiamo parlare di radicamento specificando bene cos’è la Pax Mafiosa. Come è già avvenuto da tempo in Lombardia, – prosegue la Donatelli – tutte le organizzazioni nazionali mafiose, sono presenti sul nostro territorio per fare affari in accordo tra loro”.

Da qui l’assenza di bombe e atti intimidatori che finiscono in omicidi.

In effetti, mentre i procedimenti penali legati all’inchiesta AEmilia (4) proseguono con normale routine giudiziaria, l’emergenza mafia è praticamente scomparsa nella nostra regione. Sembra proprio che vi sia una volontà politica a non voler affrontare in modo serio questo problema se non dalle forze dell’ordine, a volte anche queste purtroppo infiltrate. Forse perché, per alcune forze politiche d’opposizione e di governo, potrebbero “disturbare” una tra le più importanti regioni produttrici di PIL nazionale?

Il dubbio viene perché non è certo un caso, se alcuni fatti esemplari di connubio o sottovalutazioni tra esponenti delle istituzioni e membri delle ‘ndrine locali “non vengono affrontati in modo radicale – afferma Gaetano Alessi durante la sua esposizione – come differentemente sarebbe accaduto per qualsiasi comune del sud d’Italia”.

Infatti si sono commissariati per mafia comuni con “legami malavitosi” meno eclatanti di ciò che è differentemente emerso in questa terra tra esponenti politici e tecnici amministrativi, banche, commercialisti, imprenditori ed organizzazioni imprenditoriali.

Nulla d’inventato: è tutto negli atti del processi che si sono realizzati in questi ultimi anni. E’ tutto riportato anche nell’importante lavoro che mafiesottocasa sta facendo da anni. 

La cosa assurda è che spesso le organizzazioni di categoria e partiti politici, utilizzano una difesa d’ufficio classica, simile a quella utilizzata nei confronti dei giudici di mani pulite”(5) in cui si affermava che “i giudici pensano che tutti gli imprenditori siano corruttori”. Non ultimo lanciato contro il magistrato Gratteri (5.1). E allora non indaghiamo più su nessuno o meglio, come fatto da questo governo, aboliamo la white list”(6) che selezionava le aziende in aria di mafia, prima di procedere al loro incarico su lavori pubblici.

Non è forse necessario snellire “a prescindere” le procedure affinché sia, per questo governo come per il precedente, possibile attingere ed in fretta ai fondi messi a disposizione dal PNRR?
Del resto non è stata forse Giorgia Meloni ad affermare che non vuole “disturbare chi vuole lavorare e produrre ricchezza”?(7)

Anche nel campo degli ingenti sequestri dei beni mafiosi, acquistati grazie al riciclaggio e presentati all’opinione pubblica come grande conquista, non andiamo meglio. Perché spesso non si concretizzano seriamente, proprio a causa di una legge che non permette, almeno in campo sociale locale, il loro diretto riutilizzo (8). Anzi, al contrario, spesso vanno all’asta e a volte capita che vengano riacquistati da società vicini al clan a cui sono stati sottratti.

In questo incontro, si è parlato anche di come le organizzazioni malavitose si sono trasformate grazie all’utilizzo, per affari, dei cosiddetti uomini cerniera. Ovvero quelle figure ben inserite nel tessuto produttivo e locale che, come ben spigato da Carminati, nelle intercettazioni acquisite per inchiesta mafia capitale (9), servono per potenziare la zona grigia da tempo esistente e che opera a cavallo tra legalità e illegalità. Uomini che possono e debbono gestire orizzontalmente il riciclaggio e gli investimenti proficui e perfettamente in regola con anche, paradossalmente, i versamenti contributivi statali.

In loro aiuto – sottolinea Alessi – le leggi dello Stato che non permettono di perseguire in ugual modo le differenziazioni dei reati contestati dalla magistratura” per lo più di natura fiscale ed evasione di IVA o contributiva salariale che permetterebbero, se seriamente perseguite, di poter individuare legami profondi con gli illeciti. Da qui il loro facile sviluppo anche in società cosiddette sane.

Un esempio: come è possibile che proprio nelle vicinanze il sindaco di San Giovanni in Persiceto (Bo) vinca per più anni, il premio nazionale per il recupero all’evasione fiscale solo seguendo le vendite dei beni immobili e di terreno presenti sul loro territorio? (9.1)

Come non è possibile allora che non si riesca a verificare seriamente i conti di chi ristruttura locali, negozi, alberghi e bar con investimenti quasi milionari il cui recupero richiedono più di 30 anni di lavoro intenso? Figuriamoci in periodo di covid19.

Interessante è stata anche la specifica sulla legalità avanzata dai relatori. Dietro questo concetto si potrebbe tranquillamente nascondere una pacata sottovalutazione, soprattutto politica del “fare a norma di legge” ma che in realtà, nasconde illeciti legalizzati.

Esempio sono l’utilizzo delle cooperative spurie che permettono di sfruttare i lavoratori impiegati a chiamata, come nel caso del settore carni esploso con la vicenda Alcar-Castelfrigo (10) ormai dimenticata. O legalizzare di fatto, forme anche violente di caporalato tanto impiegato nelle imprese edili operative sul nostro territorio.

Oppure, come nel caso della vertenza Italpizza (11) dove non solo vengono processati lavoratori che hanno scioperato per il riconoscimento del contratto alimentaristi ma gli viene anche richiesto i danni da parte dell’azienda. Un pericoloso e gravissimo precedente, se accettato dagli organi di competenza, che consentirebbero ai legalissimi di eludere il rispetto delle norme sul diritto di sciopero sancite dalla Costituzione.

Una cosa è certa: dietro il termine legalità emerge, ancora oggi più evidente, come ci sia, anche secondo il team di mafiasottocasa, ancora molta “difficoltà a far capire, nelle scuole e tra la la gente, la presenza della mafia nei nostri territori”.
Soprattutto perché politicamente nulla si è fatto per assumersi le responsabilità di ciò che è avvenuto. Una sorta di omertà politica inaccettabile e da smantellare al più presto. Basti pensare anche all’ultimo arresto di alcuni giorni fa, dell’ex consigliere comunale del PD, Carmine De Lucia, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso (12). Lo stesso De Lucia in carica a Reggio Emilia, proprio nei 10 anni in cui sono concentrati i processi AEmilia (13). Staremo a vedere.

Non basta infatti ricordare l’atteggiamento proprio durante il processo AEmilia delle istituzioni di questa regione. Come l’ex sindaco di Reggio Emilia, Giovanni Del Rio, che va a Cutro, paria del boss Grande Aracri a stringere mani e che durante la sua testimonianza al processo AEmilia nega di essere a conoscenza dei nomi dei boss presenti sul suo territorio (13.1) nonostante il vanto di aver affidato l’attività antimafia all’esperto Enzo Ciconte.

Per non parlare – prosegue la Donatelli – del suo tecnico Maria Sergi, all’epoca dirigente comunale accusata di aver approvato, a norma di legge (ndr), lavori ad aziende vicine alle cosche(14), ed essere ancora oggi responsabile Settore Pianificazione e gestione del territorio di Modena”.
Una città in forte espansione edilizia, su cui almeno il sindaco Muzzarelli – continua Alessi – avrebbe dovuto dare un messaggio politico differente”.
Lascia infatti alquanto stupiti che il Sindaco e la sua maggioranza consigliare abbia accettato tutto questo e abbia consentito al Comune di non costituirsi parte civile nel processo Bianchini (15) perché non gli risultava che il Comune di Modena, da quella vicenda, avesse subito dei danni (16).

Molta strada va ancora percorsa per cercare, non dico di sconfiggere le mafie, ma almeno di provare a rendergli la vita difficile ponendosi delle domande, come fatto in questi giorni a Reggio Emilia dall’omonimo consigliere comunale De Lucia Dario e Fabrizio Aguzzoli (17).
Un inizio, speriamo, che porterà a una possibile vittoria, ma solo se le istituzioni e i suoi cittadini cominceranno a capire, come ben espresso da Alessi e Danatelli, che “il reato di mafia non ha una valenza giuridica ma sociale”, e che come tale va affrontata e combattuta dentro e fuori le istituzioni. Per fare questo è bene che si cominci seriamente a monitorare il tessuto sociale economico della nostra terra e soprattutto “vanno seguiti i soldi” come ben aveva intuito il giudice Falcone.

Link:

1 – https://mafiesottocasa.com/abbiamo-pubblicato-idra-il-nuovo-rapporto-sulle-mafie-in-emilia-romagna/

2 – https://mafiesottocasa.com/

3 – https://www.facebook.com/asinochevoladiversamentecolti

3.1 – www.alkemiachannel.com/MafiaER_DossierIDRA140123MO_L.mp3

4 – https://www.processoaemilia.com/

4.1 – https://www.corrieredellacalabria.it/2021/11/16/gratteri-a-la7-i-complici-della-ndrangheta-al-nord-sono-imprenditori-e-politici/

5 – https://www.raiplay.it/programmi/manipulitecronachedauninchiesta

6 – http://www.prefettura.it/modena/contenuti/White_list-64876.htm

7 – https://www.agi.it/politica/news/2022-10-01/non-disturbare-chi-vuole-lavorare-produrre-ricchezza-prima-uscita-pubblica-meloni-18284652/

8 – https://www.ilpost.it/2021/08/31/beni-confiscati-mafia-inutilizzati/

9 – https://medium.com/valigia-blu/mafia-capitale-f6683cc480f0

9.1 – https://www.24emilia.com/san-giovanni-in-persiceto-di-nuovo-primo-comune-in-italia-nella-lotta-allevasione-fiscale/

10 – http://alkemianews.it/index.php/2021/03/05/86-lavoratori/

11 – https://www.radiopopolare.it/il-caso-italpizza-quando-a-pagare-e-chi-si-schiera-per-il-lavoro/

12 – https://www.reggiosera.it/2023/01/inchiesta-dda-di-napoli-arrestato-lex-consigliere-comunale-carmine-de-lucia/296911/

13 – https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/ora-si-approfondisca-la-sua-attivita-negli-anni-in-cui-e-stato-in-comune-v3x8hzpn

13.1 – https://www.modenaindiretta.it/ndrangheta-delrio-ai-pm-non-sapevo-che-il-boss-fosse-di-cutro/

14 – https://www.reggionline.com/storia-velina-la-genesi-del-documento-maria-sergio-video/

15 – https://www.modenatoday.it/cronaca/sentenza-cassazione-aemilia-suicidio-bianchini.html

16 – https://atti-ricerca.comune.modena.it/AttiVisualizzatore/download/delibera/12447376?fId=12447915&sbustato=true

17https://nextstopreggio.it/tenuta-della-legalita-aguzzoli-coalizione-civica-ma-a-reggio-va-davvero-tutto-bene-e-le-consulte-gli-arresti-le-inchieste/