AUTONOMIA DIFFERENZIATA E.R: UNA STORIA POLITICA – 2p

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Dibattito assente ma tutto comunque avanza
Il 23 giugno 2022, a Roma, è la Ministra Gelmini a raggiunge un accordo sulla sua proposta DdL (10) con Fontana, Bonaccini, Zaia e i presidenti di Piemonte, Liguria e Toscana.

Bonaccini esce entusiasta dall’incontro nonostante la struttura del DdL Gelmini sia antitetica all’Atto di Indirizzo presentato in regione dalla conigliera Zappaterra, (ogg. 5117), perché rimane in linea con la sua Risoluzione 7158 del 2018 e le pre-intese del 2019. Principi enunciati non del tutto differenti dal DDL Calderoli verso cui Bonaccini scaglia ora tutta la sua disapprovazione, pur non avendo perseguito nessun atto che vada in controtendenza alla sua principale proposta di Autonomia Differenziata.

Il 28 giugno i due Atti di Indirizzo sono in OdG in Assemblea Legislativa E.R. ma vengono nuovamente rinviati.

Si arriva al 12 luglio 2022. E’ il giorno in cui la “bicameralina“ esprime con 1 solo voto contrario e tutti gli altri voti a favore, parere positivo per il DDL Gelmini. Manca solo la mera ratifica del Parlamento e non è ammesso presentare emendamenti. Stesso giorno in cui, vengono rinviati di nuovo i due atti di indirizzo posti in OdG nell’Assemblea Legislativa E.R.

Durante questo periodo però, non tutti i cittadini hanno accettato la soluzione del PD in chiave Autonomia Regionale “solidale”. Infatti, il Comitato Regionale “No AD”, percependo il pericolo della proposta, raccoglie oltre 3300 firme per una Petizione Popolare che chiede il ritiro della Risoluzione 7158 del 2018.

Il giorno dopo, il 13 luglio, la Petizione del Comitato è in Odg della 1° Commissione regionale.
Purtroppo e non a caso, la Petizione non viene discussa e tanto meno votata, al contrario della nota della Giunta, illustrata dal sottosegretario della Giunta D. Baruffi
(5). Un atto non formale che permette di eludere la discussione e non entrare nel merito dei principi costituzionali espressi dalla Petizione, sostituendola con la relazione per la Presidenza dell’Assemblea.
26 voti a favore del PD e Lista Bonaccini, la Lega si astiene e tutti assenti i rimanenti.

Questo il passaggio chiave:
“Peraltro, dalla risoluzione n. 7158 del 18 ottobre (errore di trascrizione, è settembre, ndr ) 2018 – di cui la Petizione chiede il ritiro – è trascorso un certo lasso di tempo nel quale sono intervenuti elementi che, di fatto, rendono questa iniziativa non più aggiornata rispetto al contesto e al quadro delle iniziative in corso. Basti qui ricordare come alla menzionata comunicazione all’Assemblea del 28 aprile abbia fatto seguito il deposito di atti di indirizzo (Facci 4910, Zappaterra 5117, ndr) da parte dei gruppi consiliari che, laddove adottati, potrebbero mutare il contenuto stesso del mandato alla Giunta in materia, in linea con la relazione del Presidente “.

Ovvero: il contesto è cambiato e quindi la petizione popolare non è aggiornata e quindi irricevibile. Nulla di più insensato, soprattutto dal punto di vista democratico, perché la Petizione chiedeva proprio ed esplicitamente di abrogare la Risoluzione 7158 del 2018 dove si esprimeva la volontà di proseguire nella richiesta di Autonomia Differenziata.

L’inconsistenza delle motivazioni che hanno portato alla bocciatura, sono evidenziate da due principali fattori:

  1. La Petizione non può essere assimilata nel merito di quanto approvato dalla Giunta con la Risoluzione 7158 del 2018 perché le motivazioni erano in sua totale antitesi e proprio per questo, dovevano essere discusse e casomai respinte con una votazione e non utilizzando una procedura istituzionale strumentale per evitarne la discussione. Ma soprattutto perché il contenuto politico della Petizione, non può essere in alcun modo assoggettato alle motivazioni sostenute anche dalle 4910 e 5117.

  2. Anche la Risoluzione 7158 del 2018 come la Facci 4910 e la Zappaterra 5117, non sono aggiornate a quanto accordato in aprile con la Ministra Gelmini. Pertanto, avrebbero dovuto essere ritirate entrambi.

Domanda: fare una votazione che poggia su oggetti proposti e non ancora discussi, anzi già più volte rimandati, non avrebbe dovuto impegnare la Presidente dell’Assemblea, Signora Emma Petitti, quantomeno a sospendere l’efficacia della stessa votazione?

Siamo a conoscenza della difficoltà di comprendere, per la maggior parte dei cittadini, le differenze e le sfumature istituzionali che questa operazione ha comportato, ma ci sembra altresì necessario specificare che non è accettabile che quanto accaduto, sia in totale spregio delle oltre 3.300 persone che vi sono opposte chiedendo, oltretutto nel rispetto delle procedure regionali e dei suoi principi democratici, che il massimo organo legislativo della regione si esprimesse in modo chiaro in merito. Ovvero con una discussione ed una votazione in aula.

Ma non tutto va come previsto…
Tutto sembra proseguire per il meglio:

  • Il parere favorevole del DDL Gelmini in bicameralina;
  • Gli atti d’indirizzo 4910 della Lega e il 5117 a firma Zappaterra del PD, sono ancora da discutere, perché rimandati più volte;
  • La risoluzione 7158 è rimasta immodificata e così tutto è nelle mani del Presidente;

Purtroppo per lui, però, il 21 luglio 2022 Mario Draghi si dimette e certamente si andrà al voto ed è quindi impossibile che il DDL Gelmini possa essere ratificato dal Parlamento. Sempre che non si voglia fare un bis come l’accordo sulle Bozze siglato con Gentiloni 4 giorni prima delle elezioni.

Lo scenario indica una vittoria delle destre, ma anche in caso di vincita del centrosinistra la decisione da prendere è se mantenere lo stato di fatto puntando, in virtù del mandato ottenuto con la 7158, al trasferimento delle pre-intese del 2019 nella nuova legislatura. Ma questo è un potenziale rischio di credibilità per l’aver sostenuto “il contesto è cambiato“ che supportava lo scippo del diritto alla partecipazione con la Petizione del Comitato.

Altresì e con coerenza rinegoziare tutto, approvando l’Atto di Indirizzo Zappaterra e contestualmente respingere quello del leghista Facci (rispettivamente 5117 e 4910).
Per Bonaccini però significherebbe ripartire verso traguardi decisamente inferiori sia alle pre-intese concordate e sia ad una futura ed ipotetica Legge Quadro non altrettanto permissiva e votata da un Parlamento non più favorevole al DDL Gelmini ma di maggioranza centro destra.

L’impossibile
Assemblea legislativa, 27 luglio 2022, sedute n.158 e n.159
È in queste due sedute che contemporaneamente si compie l’atto formale e si evidenzia in modo chiaro il parallelismo tra la proposta di Autonomia Regionale Differenziata del PD e quella della Lega. Una seduta e un dibattito che, dopo un’attenta lettura dei punti chiave estratti dai verbali qui riportati, non può che indurci ad alcune riflessioni.

Non dimentichiamoci anche, che in Consiglio Regionale è già stato commesso un abuso il 13 luglio, 14 giorni prima, in 1a Commissione respingendo la Petizione, senza neanche avere approvato almeno uno dei due atti di indirizzo presentati in quell’occasione.
Era quello l’unico, e solo potenziale, motivo dichiarato per il respingimento e la conseguente mancata discussione della Petizione Popolare.

Ne riportano i verbali della Seduta n.158 del 27 luglio 2022, antimeridiana, Presiede Rainieri:
oggetto 5315 DEFR “documento di economia e finanza regionale 2023-2025“(6).

La parola al Consigliere Facci (Lega).
Qui l’estratto del suo intervento e del dibattito:
Facci: ”In realtà, l’intervento volevo farlo sull’ordine del giorno a mia prima firma, che è quello sull’autonomia differenziata, altra grande questione che divide questa maggioranza. Questo ordine del giorno… in realtà chiede all’Amministrazione regionale di andare avanti su quello che è stato in questo caso non promesso, ma addirittura deliberato, perché, sempre con la voglia di fare sempre i primi della classe, che contraddistingue questa Amministrazione e anche un po’ la sua persona … a differenza di Lombardia e Veneto, che hanno sottoposto il giudizio dell’autonomia differenziata ai cittadini, qua si è deciso con un atto di questa aula. Quindi, è una scelta politica, a prescindere da quello che potessero pensare i cittadini… una scelta politica forte, quindi, non suffragata dal voto popolare. Ma noi lo abbiamo condiviso, quest’aula lo ha condiviso e lo ha ribadito con la risoluzione, del 18 settembre 2018, la n. 7158. Allora chiediamo a lei che cosa sta succedendo? C’è qualcosa che osta ad andare avanti? Lei stesso recentemente ha dichiarato, lo ha scritto, come le Tavole di Mosè, nel programma amministrativo di mandato in maniera netta:
Il progetto peculiare di autonomia regionale presentato dall’Emilia-Romagna nella passata legislatura trova oggi confermate le sue regioni, ed evidenzio una volta di più la necessità di spostare l’attenzione dall’architettura istituzionale, in quanto tale, alla capacità di dare risposte ai bisogni di cittadini e imprese del territorio”, eccetera.
Non per modificare il baricentro dei poteri, ma per approntare nuovi strumenti di governo. E ha rinnovato l’impegno con una serie di azioni.
Poi improvvisamente, complice anche sicuramente quello che è successo a Roma, abbiamo avuto una dimenticanza di questo tema.
Quello che è successo a Roma porterà a nuove elezioni, ma questo non significa che da parte della Regione non ci debba essere un rinnovo forte di questo impegno. Ma ce lo aspettiamo dalla sua persona, lei che, quando parla, oltre a destare l’attenzione, rende autorevole qualsiasi azione, qualsiasi proposta, qualsiasi promessa. Abbiamo (noi) un ordine del giorno, che auspichiamo che la maggioranza voti, per essere consequenziale a quello che lei fino a oggi ha detto, per essere consequenziale a quello che è stato scritto nel (suo) programma di mandato.
Un altro aspetto in cui, come – e lo cito per la seconda volta – dice il collega Taruffi, “parliamo per documenti e non per chiacchiere”.

Si passa alla votazione degli OdG dove il Consigliere Facci mette l’Atto di Indirizzo 4910, anche se è calendarizzato nella seduta pomeridiana, in votazione come ODG del DEFR. Il suo scopo è riuscire a farlo votare con il sistema elettronico perché ne rimanga traccia (ndr).

L’atto 4910 di Facci viene messo a votazione, senza neanche citarne il numero, dal Presidente Rainieri e viene respinto.
Nel pomeriggio la Seduta 159 del 27 luglio 2022 è svolta e presieduta sempre da Rainieri che, non si capisce come, si dimentica che l’odg n. 4 dell’ogg. 5315 DEFR, che conteneva la risoluzione 4910 a prima firma Facci (7), era stato respinto in mattinata.

Qui l’estratto del dibattito:
PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora agli atti di indirizzo con la risoluzione 4910: risoluzione per impegnare la Giunta e il presidente a continuare il percorso sull’autonomia differenziata, confermando tutti i propri precedenti atti di indirizzo in materia, con la richiesta a Governo e Parlamento di una accelerazione dell’iter di completamento del progetto di autonomia avviato fin dal 2017…

Abbinata, la risoluzione 5117 (presentato dalla consigliera Zappaterra) sugli ulteriori sviluppi del percorso finalizzato al conseguimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in attuazione dell’articolo 116, comma III, della Costituzione…
Consigliera Zappaterra, consigliere Rancan, prego, mettetevi d’accordo. Consigliera Zappaterra, prego”

Zappaterra: “Grazie, Presidente. Tenuto conto che siamo in una discussione di atti di indirizzo depositati diversi mesi fa, ed è cambiato il mondo, è cambiata la situazione politica, è cambiato il contesto, ed è quindi necessario ricominciare da un altro punto a fare un lavoro che pure condividevamo… Io proporrei al collega Rancan (LEGA)…, di ritirare la risoluzione dalla quale è originato il nostro atto di indirizzo. Propongo di rifare una discussione su un tema caro a tutti, quando abbiamo un contesto politico nazionale che ci aiuta, considerato che abbiamo tutti condiviso che bisogna partire dalla legge quadro”.

PRESIDENTE (Rainieri): “Grazie.
Consigliere Rancan, la presidente Zappaterra la invita eventualmente a ritirare la sua risoluzione. Nel caso in cui lei lo facesse, a sua volta la consigliera Zappaterra ritirerebbe la sua.

Rancan: “Il collega Facci è d’accordo con me. Per me la risoluzione è ritirabile, anche perché avete bocciato lo stesso identico ordine del giorno oggi nel DEFR, quindi per me è già discusso e già votato”.

PRESIDENTE (Rainieri): “Con questo accordo, si intendono ritirate la risoluzione 4910, a prima firma Facci, e la risoluzione 5117, a prima firma Zappaterra”.

Come dobbiamo allora considerare il superamento dei limiti democratici del dibattito di questo Consiglio Regionale?
Non c’è che dire, tutto questo movimento istituzionale regionale orchestrato intorno al progetto Autonomia Regionale Differenziata, ci costringe a porci alcune domande e riflessioni:
1) Il Presidente della seduta, Rainieri, come può non essere stato al corrente che il 4910 è stato respinto in mattinata, dato che è stato lui a presiedere e a battibeccare con il consigliere Facci? Come mai ignora che è stato respinto?

2) Il Presidente della seduta, Rainieri, può, a norma di regolamento e per logica, riproporre un oggetto, il 4910 a prima firma Facci, per discuterlo e votarlo quando è stato già respinto?

3) La Consigliera Zappaterra è certamente al corrente che l’Atto di Indirizzo a prima firma Facci è stato respinto e allora come mai offre il ritiro del suo Atto di Indirizzo 5117, in cambio del ritiro del 4910 respinto nella mattinata?
Un regalo o lo scopo era dimostrare di aver raggiunto un accordo bipartisan, coprendo così un’operazione attuata per proteggere la possibilità del Presidente Bonaccini di continuare autonomamente, grazie al mantenimento della 5178, nell’attuazione dell’Autonomia Differenziata?
Non è che così facendo si è anche operato affinché fosse cancellato un possibile dibattito, tanto scomodo alla sua stessa maggioranza? Perchè non è sbagliato pensare che discutendolo il PD avrebbe dovuto necessariamente approvarlo determinando per Bonaccini un arretramento rispetto alle pre-intese del 2019 e l’annullamento delle promesse fatte il 28 aprile 2022 con la sua comunicazione oggetto 5090.

4 ) La consigliera Zappaterra presenta l’Atto di Indirizzo 5117 il 28 aprile 2022 perché “è cambiato il contesto“ e lo ritira il 27 luglio perché “è cambiato il contesto“. Entrambe le volte per “rifare il punto e ripartire “. In realtà tutto rimane in essere nonostante siano state costruite la Risoluzione 7158 2018 e le pre-intese 2019 in contesti “superati “.

5) Se tutto allora è superato, come anche la Petizione Popolare, a cascata avrebbe dovuto diventare superata anche la Risoluzione 7158 del 2018.

6) Perché è stato respinto “l’Atto di Indirizzo 4910 a prima firma Facci, per poi essere resuscitato ad “insaputa” del Presidente Rainieri il quale, serenamente e diligentemente, fa da mediatore per il ritiro congiunto con il 5117 a prima firma Zappaterra?
Una svista che non a caso, consente poi di raggiungere l’accordo con la Lega che lo ritira perché già votato e respinto poche ore prima.

A questo punto: se di votato ed approvato rimane solo la Risoluzione 7158 del 2018 come mai anche la Petizione Popolare, che mira a ridiscutere tale risoluzione, sarebbe superata e quindi non prosegue il suo iter di discussione?

Non è che per questa Giunta regionale, il fatto che dei cittadini esprimano, secondo le procedure democraticamente definite, la volontà di discutere un’azione e una scelta che non condividono, siano considerati inutili e pretenziosi?

Lo sapremo solo quando e se il Comitato riuscirà a raccogliere le 5000 firme necessarie affinché sia approvata e discussa la LIP che mira ad (Art.1) “interrompere il processo in corso diretto all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116 comma III Cost.”

* cronologia realizzata con la fondamentale collaborazione di Antonio Madera portavoce del Comitato regionale No AD Emilia Romagna.

Link:

1 – (Atto di indirizzo Lega ogg 4910 ass 139 28 aprile 2022)

2 – (Processo verbale seduta 139 con oggetto 5090)

3 – (Atto di indirizzo 5117 ass 28 aprile 2022)

4 – (Risoluzione 7158 18 settembre 2018)

5 – (Processo verbale 1a commissione 13, 07, 2022 petizione popolar)

6 – Proc, verbale sed. 158 del 27/07/22 antimeridiana

7 – Proc. Verbale seduta n.159 pomeridiana 27/07/22

8 – Relazione Prof. Francesco Pallante

9 – Incontro con il Prof. Francesco Pallante sulle bozze di intesa del 2019

10 – Processo verbale 1° commissione con relazione Baruffi

11 – Testo DDL Gelmini