12° PREMIO INTERNAZIONALE STEFANO CHIARINI 2020/21

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LA PALESTINA NEL CUORE”

E’ stato grazie alla forza dei suoi volontari e militanti se si è potuto svolgere a Roma, il 12° premio internazionale Stefano Chiarini 2020/21. Un impegno e perseveranza dimostrata anche dal pubblico accorso nel riconoscimento dei diritti del popolo Palestinese. Da anni, quest’evento è una occasione di aggiornamento, confronto e riconoscimento verso artisti, giornalisti, attivisti che continuano a tenere accesi i riflettori sulla questione palestinese e sull’opposizione alla guerra.

Purtroppo rinviato l’anno precedente a causa del Covid 19, al CSA INTIFADA di Roma, quest’anno il premio è stato consegnato al giornalista Alberto Negri mentre, come per le precedenti edizioni, ha visto anche la consegna del “4° Premio Maurizio Musolino” a Kamel Mohanna, presidente dell’Associazione Internazionale AMEL.

L’evento ha visto anche numerosi relatori che si sono susseguiti sul palco per rivendicare il diritto al popolo palestinese di poter tornare nella propria terra. Per questo era doveroso iniziare con il ricordare, con Lucio Vitale conduttore della giornata, il ruolo dell’associazione “Per non dimenticare” e del suo fondatore, Stefano Chiarini, da parte della sorella Antonietta Chiarini.

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Fondamentale l’intervento del premiato Alberto Negri, già ricercatore all’Istituto di Studi di Politica Internazionale, oggi analista ed editorialista de Il Manifesto, sulla situazione Medio Orientale. Dall’Afghanistan alla Palestina; dalla Libia alla Turchia non tralasciando il ruolo destabilizzante in Iraq, dell’Arabia Saudita e dell’Iran.
Alberto Negri, intervistato dalla giornalista Stefania Limiti, non ha risparmiato parole anche per l’Occidente ed Israele. Un intervento da non perdere ed ascoltare. Un viaggio analitico su ciò che sta veramente accadendo e le sue possibili nefaste conseguenze.

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Anche Kamel Mohanna, Premio Maurizio Musolino 2020/21, ha affrontato il problema dei profughi e della ormai dilagante povertà non solo tra loro, ma anche tra la popolazione civile del Libano e di altre importanti e una volta ricche nazioni.

Presidente dell’Associazione Internazionale AMEL. Kamel Mohanna, pediatra e professore all’Università Libanese, è anche Coordinatore Generale del Collettivo delle ONG libanesi e del Collettivo delle ONG arabe inoltre è un esperto riconosciuto, in particolare nel campo della salute, da organizzazioni internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità.

 

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Un intervento arricchito non solo dalla proiezione di video e fotoreportage ma anche dalla testimonianza attiva di Kassem Aina, coordinatore Ong palestinesi in Libano, animatore e fondatore della associazione ASSOMOUD che si occupa di assistere centinaia di bambini e donne nei 12 campi profughi palestinesi in Libano.

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Il Premio Stefano Chiarini, organizzato dall’associazionePer non dimenticare”, ancora una volta ha consentito, dopo mesi di lontananza, ad intellettuali e semplici attivisti, di ritrovarsi per parlare delle problematiche del Medio Oriente con particolare attenzione alla situazione dei campi profughi palestinesi in Libano.

Un occasione per riflettere su ciò che realmente ognuno di noi può quotidianamente fare per contrastare l’apartheid israeliano, anche attraverso le campagne di sensibilizzazione ed opposizione sostenute dalle attività del BDS (Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni).

E’ Armando di Roma, infatti, a parlarne con il calore che si addice ad un militante di lungo impegno. A spiegare “cosa e come fare” per non sentirsi impotenti difronte al dominio d’Israele e degli USA. A spiegare che il BDS è un organizzazione diretta dalle associazioni palestinesi e non ha nulla in comune con “l’antisemitismo”, come vogliono far credere, ma con il rispetto del diritto internazionale e del popolo palestinese.

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Non sono mancati i giovani della Comunità palestinese di Roma a portare, per voce di Maya Issa, il loro contributo politico all’evento. Una rivendicazione forte delle proprie radici dimostrate anche con l’esibizione del ballo palestinese della Dabka eseguita dal gruppo Al-Awda (il ritorno).

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A chiudere i lavori del pomeriggio è Mirca Garuti che, a nome dell’Associazione “Per Non Dimenticare”, volge uno ampio sguardo verso ciò che sta accadendo non solo in terra di Palestina o nei campi profughi dentro e fuori ai suoi confini, ma anche sulla pericolosa ripercussione politica che può avere, anche sulle nostre democrazie, il tacito consenso dei paesi occidentali ed in particolare Europei, sul regime di apartheid applicato da Israele nei territori occupati di Palestina.

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Dopo la cena consumata presso l’Intifada, tutti i pervenuti hanno infine potuto ascoltare il concerto del gruppo musicale “Kabila”. Un esibizione di coinvolgenti brani musicali dai delicati arrangiamenti che richiamano sonorità della tradizione popolare libanese e più in generale, mediorientale.

Prossima edizione, pandemia permettendo, maggio 2022.

1 – http://alkemianews.it/index.php/2018/02/17/la-memoria-dentro-i-campi-palestinesi-in-libano-il-massacro-di-sabra-e-chatila/

2 – http://alkemianews.it/index.php/2019/01/09/la-memoria-dentro-i-campi-palestinesi-in-libano-iv-parte/

3 – http://alkemianews.it/index.php/2021/05/20/massacri-popolo-palestinese/