A SHENGAL E MAKHMOUR TRA LA RESISTENZA CURDA

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L’obiettivo della delegazione, impegnata da anni in progetti umanitari verso la popolazione Ezida e Curda, era incontrare la Resistenza e viaggiare verso Shengal e Makhmour. Tornare ovvero, in quel Medio Oriente devastato da guerre perenni, per raccontare (1) ciò che quelle popolazioni hanno subito per mano dell’ISIS.

Il viaggio si è svolto dal 19 al 31 maggio 2023 nel Kurdistan iracheno, nella regione di Shengal, governatorato di Ninive, terra degli Ezidi e nel campo rifugiati di Makhmour, assediato dall’esercito iracheno.

Un viaggio raccontato il 28 giugno a Modena dai volontari della delegazione dell’associazione “Verso il Kurdistan – odg”, durante la serata organizzata presso “Lo Spazio Nuovo”. Un esposizione che oltre a raccontare l’esperienza, ha permesso di proiettare e quindi rendere pubblico, non solo le immagini del campo di Makhmour scattate nel 2019, ultimo anno in cui Mirca Garuti e la delegazione è riuscita ad entrare ma anche il suo reportage fotografico realizzato a Shengal.

Non solo ma sono anche stati proiettati e resi per la prima volta pubblici, i filmati raccolti in loco dalla popolazione locale, inerenti al massacro subito da quel popolo e della separazione e rapimento delle loro donne. Testimonianze audiovisive realizzati dalla popolazione stessa o direttamente dall’ISIS.

Interventi e testimonianze di:
Mirca Garuti – redazione esteri “AlkemiaNews.it”
Lucia Giusti – Copresidente Ass. “Verso il Kurdistan”
Carla Gagliardini – attivista

Arrivati a Baghdad – racconta Mirca Garuti, inviata di Alkemia News – abbiamo poi percorso cinquecentocinquanta chilometri per raggiungere Shengal, attraverso una sterminata periferia di case in costruzione, abbandonate o in rovina, baracche in lamiera di vario genere come, officine di ricambi auto, frutta e verdura.
La strada è continuamente interrotta da molti checkpoint appartenenti a varie milizie, come peshmerga, milizie del governo centrale, turcomanne, iraniane, che controllano le varie fasce del territorio. L’Iraq è uno stato federale e parlamentare.

Da Mosul fino a Shengal, abbiamo superato almeno 20 posti di blocco, con un fermo di oltre un’ora e mezza in attesa che una camionetta di militari dell’intelligence irachena ci scortasse a Shengal. Siamo così finalmente arrivati al villaggio ezida di Khanasur, presso la Casa d’accoglienza, gestito dall’Autonomia di Shengal”.

Guarda 1° parte conferenza  

Che cosa ha di tanto speciale il popolo Ezida – ci spiega Carla Gargliardini – da dover richiamare l’attenzione, quanto mai necessaria, non solo nostra, di semplici cittadini e cittadine, ma dell’intera comunità internazionale? Si chiama GENOCIDIO!

Le parole non vanno usate a vanvera, perché rischiano di essere svuotate del loro significato immediato e profondo. Ma quello che è successo alla popolazione ezida, a partire dal 3 agosto del 2014, è certamente un genocidio. Con quale altra parola si potrebbe, altrimenti, definire l’uccisione di circa 10.000 persone, il rapimento di 5.000, prevalentemente donne e bambini, il tutto avvenuto in un lasso di tempo brevissimo, con la furia dell’aggressore, l’Isis, che violentava quella regione e le sue donne, costringendo un popolo intero ad un esodo verso la montagna dove trovare salvezza, ma dovendo sfidare ancora la morte, questa volta per sete e fame. Uomini, donne e bambini si sono messi in cammino, lasciando tutto alle spalle, per sottrarsi alla ferocia dello Stato islamico”.

(Attenzione immagini cruenti)

Guarda 2° parte conferenza  

Io ritengo che il mondo – come dice Lucia Giusti, la co-presidente dell’Associazione Verso il Kurdistan – non può cavarsela dando solo il Premio Nobel per la pace alla ragazza ezida Nadia Murad, sopravvissuta al genocidio e che ha scritto il libro “L’ultima ragazza. Questo dobbiamo impedirlo a partire dalla firma della petizione qui proposta, che chiede il riconoscimento del genocidio del popolo Ezida”.

Potete leggere anche il reportage dettagliato di quei giorni su:
1 – Viaggio a Shengal tra il popolo Ezida vittima senza tempo (1°p.)

– 28 giugno 2023 ore 20.30 – “lo Spazio Nuovo” – Modena